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Novembre 29, 2019

COMUNICATO STAMPA

Scatta l’allarme degli Amministratori Professionisti del settore condominiale
sull’economia italiana: crediti difficili da riscuotere e pagamenti in ritardo, così
soffocano le imprese.

IL 71% DEI PROFESSIONISTI di AP DENUNCIA CHE NELL’ULTIMO ANNO I LORO
FORNITORI HANNO AVUTO DIFFICOLTÀ A RISCUOTERE I CREDITI, PER L’88%
HANNO PAGATO IN RITARDO I FORNITORI, PER IL 53% NON SONO RIUSCITE A
VERSARE CON REGOLARITÀ GLI STIPENDI.

Roma, 27 novembre 2019 – L’economia reale va male e andrà ancora peggio. Per il 69,4% degli Amministratori Professionisti italiani l’attuale situazione economica del Paese è abbastanza negativa. Cosa accadrà nei prossimi dodici mesi? Il quadro economico rimarrà negativo come oggi se non di più se non verrà modificato il Decreto Legge 124 del 2019 art. 4. È quanto emerge dal settore del Condominio in seno ad AMMINISTRATORI PROFESSIONISTI, sull’andamento dell’economia italiana è emerso così uno scenario, visto da chi è ogni giorno al fianco dei condomini e dei fornitori, tra l’incudine e il martello. Gli Amministratori Professionisti rappresentano infatti il termometro della situazione in cui oggi si trovano le imprese e le famiglie.

Nel lungo periodo vince il pessimismo. Il 79,9% degli Amministratori Professionisti vede nero. Prevedono che da qui a tre anni sopraggiungeranno maggiori difficoltà nel gestire un’impresa, nei rapporti con il fisco (93,8%) e con le banche (70%) viste le previsioni degli ultimi anni tra CU, 770; Detrazioni Fiscali e si sopraggiunge il pagamento delle ritenute sui dipendenti degli appaltatori. Così molti imprenditori, amministratori sognano la fuga: il pensionamento per se stessi e l’estero per i figli e gli utenti non riescono a comprendere la varie norme che si susseguono annualmente da implementare a carico di tutto il settore . La caccia al «recupero crediti» di questi ultimi tempi ha sfiancato gli imprenditori, in particolare i più piccoli, cioè il ceto medio produttivo, vero pilastro della nostra società ed in particolare del settore condominiale. Più è piccolo il fatturato e più ci sono le difficoltà di tenere in piedi imprese che possano supportare l’amministratore nel servizio che da una parte richiede l’utente, ma dall’altra non paga puntualmente i servizi stessi.

La tendenza percepita è che il Decreto Legge 124/2019 sancirà il definitivo default di centinaia di migliaia di piccole/medie aziende a favore di quelle imprese appaltatrici, affidatarie o subappaltatrici, che possono eseguire direttamente il versamento delle ritenute, in quanto provviste della certificazione di cui al comma 12 dell’art. 4 stesso. poiché è indubbio che gli amministratori, nel loro complesso, non sono strutturati per assorbire una mole di lavoro così impegnativa, peraltro ricadente nell’ambito di quanto previsto tra le incombenze esplicitate dall’art.1130 del c.c. in materia fiscale quindi difficilmente retribuibili se non con accordi personali evidenziati ed accettati al momento dell’offerta.

La filiera dei pagamenti non gira. Secondo il 94,3% degli Amministratori Professionisti, negli ultimi dodici mesi i fornitori hanno subito ritardi nella riscossione dei crediti. E per il 72,4% nell’ultimo anno i tempi si sono allungati rispetto all’anno precedente. Inoltre, per l’85,9% le imprese a loro volta hanno pagato in ritardo i loro fornitori o dipendenti. Sono numeri che documentano un cortocircuito fatto di crediti difficili da incassare e pagamenti rinviati. La Morosità e la stretta delle partecipate (Acqua ) contribuisce alla spirale negativa. Nell’ultimo anno per il 76% gli Amministratori Professionisti, le aziende si sono trovate alle prese con ritardi nei pagamenti da parte dei condomini.

Gli stipendi pagati in ritardo: rischio latente di crisi sociale. Il 62,1% degli Amministratori Professionisti testimonia che nell’ultimo anno alle aziende fornitrici è capitato di ritardare il pagamento delle retribuzioni dei dipendenti. Si tratta di un fenomeno che coinvolge tutte le tipologie di imprese e tutti i territori: il campanello d’allarme di una difficoltà economica che rischia di compromettere la tenuta sociale del sistema e alla luce del nuovo decreto legge sarà ancora più dura, se il governo non modificherà la legge di Bilancio.

La spina nel fianco del fisco. Secondo il 76,4% degli Amministratori Professionisti, negli ultimi dodici mesi è aumentato il numero di aziende che effettuano i versamenti dovuti al fisco oltre la scadenza mediante il ravvedimento operoso per i ritardati pagamenti dei condomini dovuti alle morosità. Il dato sale nel caso delle microimprese e scende nel caso delle imprese più grandi. Nell’ultimo anno è aumentato il numero di aziende con debiti con il fisco scaduti e non pagati.

Per sopravvivere aumenta il ricorso al credito bancario è aumentato il numero di aziende che hanno richiesto finanziamenti bancari di breve periodo, fidi e anticipi su fatture per far fronte a scoperti di conto corrente.

DI QUESTO PASSO, NON C’E’ UN GRANDE FUTURO SE NON C’E’ UN CAMBIAMENTO…….